C'è chi è a favore, chi lo snobba a prescindere, ognuna di noi è libera di decidere se allattare al seno oppure no. Non sono certo qui a biasimare chi per scelta o per necessità sceglie il latte artificiale. Vorrei però riportarvi la mia personale e iperpositiva esperienza.
Dopo un inizio un po' incerto e traballante (capezzolo piccolo e che si deve abituare, colostro quasi inesistente, pigrizia del mio piccolino e imbranataggine mia) allattare al seno si è rivelata una vera e propria risorsa, e credo proprio che, quando il mio piccolino diventerà un ometto, sia una delle cose che mi mancheranno di più della straordinaria esperienza di neo-mamma.
Avere il proprio piccolino fra le braccia, con quell'espressione beata stampata sul faccino, che si sfama direttamente dal tuo corpo è qualcosa di davvero magico e poetico, unito poi alle sue dita piccine che sfiorano la tua pelle con tocchi talmente delicati che mai nessun altro riuscirà a replicare è una coccola senza precedenti, un connubio così rilassante che spesso e volentieri, la sera, finisco per addormentarmi anch'io insieme al mio cucciolo.
Per non parlare poi della comodità e del risparmio economico! Latte sempre pronto e alla giusta temperatura senza dover armeggiare con polveri da dosare, biberon da lavare, sterilizzare, trasportare e da scaldare, e intanto magari si deve fare i conti col piccolino affamato che strilla.
La "tittina" invece è sempre pronta, ovunque. Io personalmente ho allattato il mio cucciolotto ovunque, all'Ikea (dove con estrema sensibilità offrono locali appositi dove accudire e allattare), in macchina, al centro commerciale, al parco, persino in un museo. Non ci trovo nulla di male o di scandaloso nell'allattare in pubblico. Basta trovare un angolino un po' appartato, magari un foulard che cela qualcosa e via, il pranzo è servito!
Ovvio che non sempre è stato così facile. All'inizio bisogna fare i conti con la pelle ancora delicata e quindi dolorante, con l'inesperienza e con il piccolino che spesso e volentieri si stanca talmente tanto a succhiare dal seno che finisce per addormentarsi ancor prima di essersi sfamato, col risultato che mezzora dopo si sveglia strillando per la fame, e così si finisce per avere il seno al vento per gran parte della giornata (e della nottata). Alla stanchezza inevitabile, perché allattare stanca incredibilmente, si aggiunge l'ansia dell'"Oddio avrà mangiato abbastanza?", perché l'unico modo per vedere quanto il cucciolo ha effettivamente mangiato è la doppia pesata, vera tortura psicologica per la mamma e che quindi consiglio di evitare salvo che sia espressamente indicato dal pediatra. La mia conclusione è: se dorme ed è sereno il piccolino è pieno.
Oltre ad "assonnare" la mamma, allattare al seno fa anche aumentare l'appetito, infatti il fabbisogno calorico è maggiore che in gravidanza.
Inizialmente poi bisogna fare i conti con il seno che si gonfia di latte fin quasi a far male, e se il piccolino non ha fame occorre tirarselo per evitare mastiti, e con le fuoriuscite di latte, veri e propri schizzi che imbrattano reggiseno e magliette se non opportunamente arginati con fazzolettini nel reggiseno o con coppe assorbilatte.
Avere il proprio piccolino fra le braccia, con quell'espressione beata stampata sul faccino, che si sfama direttamente dal tuo corpo è qualcosa di davvero magico e poetico, unito poi alle sue dita piccine che sfiorano la tua pelle con tocchi talmente delicati che mai nessun altro riuscirà a replicare è una coccola senza precedenti, un connubio così rilassante che spesso e volentieri, la sera, finisco per addormentarmi anch'io insieme al mio cucciolo.
Per non parlare poi della comodità e del risparmio economico! Latte sempre pronto e alla giusta temperatura senza dover armeggiare con polveri da dosare, biberon da lavare, sterilizzare, trasportare e da scaldare, e intanto magari si deve fare i conti col piccolino affamato che strilla.
La "tittina" invece è sempre pronta, ovunque. Io personalmente ho allattato il mio cucciolotto ovunque, all'Ikea (dove con estrema sensibilità offrono locali appositi dove accudire e allattare), in macchina, al centro commerciale, al parco, persino in un museo. Non ci trovo nulla di male o di scandaloso nell'allattare in pubblico. Basta trovare un angolino un po' appartato, magari un foulard che cela qualcosa e via, il pranzo è servito!
Ovvio che non sempre è stato così facile. All'inizio bisogna fare i conti con la pelle ancora delicata e quindi dolorante, con l'inesperienza e con il piccolino che spesso e volentieri si stanca talmente tanto a succhiare dal seno che finisce per addormentarsi ancor prima di essersi sfamato, col risultato che mezzora dopo si sveglia strillando per la fame, e così si finisce per avere il seno al vento per gran parte della giornata (e della nottata). Alla stanchezza inevitabile, perché allattare stanca incredibilmente, si aggiunge l'ansia dell'"Oddio avrà mangiato abbastanza?", perché l'unico modo per vedere quanto il cucciolo ha effettivamente mangiato è la doppia pesata, vera tortura psicologica per la mamma e che quindi consiglio di evitare salvo che sia espressamente indicato dal pediatra. La mia conclusione è: se dorme ed è sereno il piccolino è pieno.
Oltre ad "assonnare" la mamma, allattare al seno fa anche aumentare l'appetito, infatti il fabbisogno calorico è maggiore che in gravidanza.
Inizialmente poi bisogna fare i conti con il seno che si gonfia di latte fin quasi a far male, e se il piccolino non ha fame occorre tirarselo per evitare mastiti, e con le fuoriuscite di latte, veri e propri schizzi che imbrattano reggiseno e magliette se non opportunamente arginati con fazzolettini nel reggiseno o con coppe assorbilatte.
I miei consigli quindi per le neomamme che desiderano allattare al seno sono:
- Lasciare il più possibile il seno libero, senza reggiseno e abiti aderenti.
- Evitare reggiseni per l'allattamento: costano un sacco di soldi, assassinano la femminilità (ok sono mamma ma son pur sempre una donna), e fanno quello che fanno i reggiseni comuni.
- Almeno la notte, concediti il lusso di allattare il tuo pargoletto nel lettone, è una coccola per tutti e due e un privilegio che ti verrà concesso per davvero poco tempo, il tempo per una mamma passa davvero in fretta e il tuo cucciolotto ben presto sarà un ometto.
- Se succhia di gusto non staccarlo da un seno per attaccarlo all'altro (10 minuti da una parte e 10 dall'altra), prima di tutto è facile che, soprattutto i primi tempi, all'altro seno nemmeno si attacchi, e in secondo luogo è sbagliato farlo, perché il latte materno non è tutto uguale come quello artificiale, ma cambia durante ogni poppata: il primo latte che esce è molto leggero e acquoso perché deve dissetare (ecco perché si può offrire il seno anche lontano dai pasti canonici) dopo i primi minuti il latte cambia consistenza e diventa via via sempre più sostanzioso e nutriente. Cambiando seno dopo 10 minuti si rischia di dare al piccolino soltanto la parte più leggera del latte e non quella nutriente e grassa. Se avete il timore di perdere il latte facendo così, non temete, recupererete offrendo al vostro piccolino l'altro seno alla poppata successiva, oppure potete sempre tirarvelo e conservarlo in freezer.Il vostro seno ben presto si adeguerà alle esigenze vostre e soprattutto del vostro bimbo.
- Godetevi il vostro prosperoso e florido, ma temporaneo, seno!
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